Se c’è un personaggio del mondo della musica (e della cultura italiana) fuori dalle regole e che non nasconde la cosa, questi è proprio Enrico Ruggeri. Mai condiscendete con l’ipocrisia imperante nella critica musicale italiana, dominate da un congrega di ricchi radical chic e a libro paga delle major discografiche, neppure quando racconta la propria vita, con quel fondi di rabbia che ha sempre ispirato le sue opera, canzoni , libri o programmi televisive o radiofonici che fossero.
Non eccede Ruggeri ne nel moralismo, ne nel tremendismo (facile sarebbe dipingersi come un ex profeta maledetto), ma piuttosto analizza la propria esistenza, il come questi avvenimenti abbiano forgiato in lui un certo carattere, un certo modo di vedere la vita. Magari rosicando un poco…