Sergio Tavcar . la Jugoslavia il basket e un telecronista

tavcarSergio Tavcar è, nella mia modesta opinione, un grande uomo di giornalismo, un grande telecronista ed un grande narratore, oltre che un uomo dotato di Ironia e umorismo.
Una cultura sportiva eccezionale affinata in oltre 40 anni di lavoro come telecronista della mitica “Tele Capodistria” (esiste tuttora, ma trasmette solo in ambito regionale sloveno al confine orientale con il nostro paese) e impianta su una background cosmopolita personale, come può avere solo un italiano di lingua slovena cresciuto nella città italiana più aperta alle tre grandi culture europee (tedesca, slava e latina)
Chi ha meno di 40 anni probabilmente non sa chi sia Sergio tavcar. Chi come me ha vissuto i ruggenti anni della pallacanestro europea (sottolineo europea) degli anni ’70-80, se lo ricorda bene, anche se non si ricorda il nome.

Era l’epoca in cui poche erano le Tv nazionali che trasmettevano sport (RAI, Telemontecarlo e poi da un certo punto in avanti le reti mediaset, anzi fininvest), in cui non c’era internet, e la televisione della minoranza di lingua italiana dell’allora Jugoslavia, offriva sempre molto sport, soprattutto per lo sport nazionale Jugoslavo, la pallacanestro. Ricordo che il Giovedì sera l’unica TV di casa toccava a me dalle 20,30 alle 23. Sì perché Telecapodistria trasmetteva in diretta almeno una partita della coppa dei campioni di Basket. Erano sfide mitiche tra Milano e il Cibona Zagabria di Drazen Petrovic e suo Fratello Asa, dello Zalghiris Kaunas (allora squadra sovietica) di Kurtinatis, Chomicius e dell’immenso Sabonis, dell’Aris Salonicco dei rissosi Nicos Galis e Giannakīs) e via dicendo…
In questo Tavcar sguazzava come un pesce in uno stagno: grande conoscitore dello sport (di tutti gli sport perché a Capodistria lui e Sandro Vidrih si dividevano ogni settimana telecronache di una dozzina di sport diversi), ironico, con una voce ben impostata, con un accento inconfondibile.
Memorabili erano anche le telecronache del sabato delle partite del campionato Jugoslavo, che contendeva per qualità la palma di migliore a quello Italiano. E qui Tavcar si esaltava, narrando aspetti culturali e sociali del grande paese disintegratosi con sanguinose guerre dopo il 1992.
Lo stesso spirito si trova in questo libro stupendo, pubblicato ed edito dall’autore alcuni anni fa.
Mi fermo qui, in questo post più nostalgico che letterario….
Un libro che non può mancare ad un appassionato della vecchia pallacanestro e che fatica a capire quello sport simile chiamato NBA di oggi.
Voto : 9 (effetto nostalgia)
Per chi vuole farsi un idea del personaggio e della sua cultura sortiva consiglio questo video dove “duella” con un altro grande story-teller dello sport….

 

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