Medjugorje, l’ambiguo ed interessato atteggiamento della chiesa cattolica.

mdjugIn questi giorni il più fiero e credibile avversario delle pseudo apparizioni mariane di Medjugorie, mons. Peric, vescovo della diocesi di Mostar in cu sorge la cittadina bosniaca, ha rilanciato i risultati dell’inchiesta della sua diocesi che in modo, a mio avviso ben “calibrato” , conferma la non autenticità di quelle apparizioni, in contrasto con l’ambigua posizione dell’episcopato romano che non ha mai reso ufficiale i risultati della commissione istituita da Benedetto XVI e guidata dal Cardinale Ruini.

Ambigua perché la chiesa cattolica considererebbe veritiere le apparizioni avvenute nei primi giorni e una truffa quelle successive visto che poi sarebbe sopraggiunta “una sovrastruttura per altri motivi, in prevalenza non religiosi”.. (ossia in primis la commercializzazione alberghiera realizzata dalle famiglie dei veggenti e la vita da star dei veggenti stessi).

Perché parlo di atteggiamento ambiguo? Perché non riesco a credere che un evento del genere possa essere sino ad un certo punto veritiero e poi diventare una truffa.

Un paradosso di Schrodringer applicato alla fede religiosa: le apparizioni di Medjugorie sono al tempo stesso veritiere e al tempo stesso no. I veggenti sono al tempo stesso dei ciarlatani e al tempo stesso dei santi.

E’ evidente che la chiesa cattolica si trova da anni in mezzo ad un guado. Se dovesse seguire anche in modo parzialmente meno rigoroso la già discutibile e altrettanto paradossale(*) prassi adottata per apparizioni mariane riconosciute dalla chiesa tra il 1846 e 1917 (Sono solo 3 e ne prima ne dopo sono ne mai state riconosciute altre), ne dichiarerebbe subito la falsità e ne vieterebbe il culto.

Ma non può: la popolarità del sistema “Medjugorie” porterebbe se non ad uno scisma alla perdita di consenso.  Quindi la chiesa va avanti nel non decidere, anche perché “business is business” come lo sono state le affrettate canonizzazioni di Giovanni Paolo II (**) e di Padre Pio.  Proprio la vicenda di Padre Pio prima osteggiato, poi tollerato ed infine canonizzato di fronte al consenso popolare fa pensare che col tempo “converrà” approvare le apparizioni.

Per conto mio rimango sulle mie posizioni sulle apparizioni mariane che anche per la chiesa cattolica peraltro non sono, come la Sindone di Torino, argomento fondamentale di fede (***)

E’ la fede a fare i miracoli non le apparizioni e non le reliquie . Ci sono stati (forse) dei miracoli avvenuti di fronte a reliquie di santi che poi in epoca moderna abbiamo scoperto essere ossi di cane. Ma non è la reliquia falsa ad aver fatto il miracolo. Se questo è avvenuto è solo per la fede di chi ha pregato per averlo e per la misericordia di Dio.  Cosippure i miracoli di Lourdes sono indipendenti dal fatto che la madonna sia apparsa o meno a Bernadette.

Inoltre concordo sia con le chiese ortodosse le quali non ritengono attendibili apparizioni dove vi siano messaggi e segreti rivelati a veggenti in tenera età o apparizioni che contengano sacrifici o preghiere riparatrici per i peccati del mondo, perché Cristo è l’unico redentore e ciascun essere umano può intercedere solo per i propri peccati e non per quelli di altri. Per non parlare dei protestanti per i quali Dio (e solo lui non altri) si rivela soltanto tramite la Bibbia.

Inoltre pur avendo seri dubbi anche su Lourdes e Fatima, riconosco che almeno quei veggenti non sono finiti a vivere da star, non hanno girato il mondo tenendo conferenze remunerate, non avevano parenti che gestivano gli alberghi della zona delle apparizioni. Saranno anche stati usati, saranno stati magari dei visionari, ma un po’ di credibilità potevano anche averla.

(*) Paradossale per tanti motivi a cominciare che la chiesa le consideri “rivelazioni private” quello che poi riconosce come veritiere e stimola a frequentare i santuari. Paradossale perché nel caso di La Salette addirittura il presunto messaggio della madonna pubblicato nel 25 anni dopo le “apparizioni” risultò essere manipolato e fu inserito anni dopo nei “libri proibiti”

(**) Per Woitila era forse il caso di aspettare un po di tempo e lasciare agli storici il tempo di capire bene se fosse poi così santo, come dimostrano gli affossamenti di molti scandali e non solo quello relativo ai preti pedofili.  Invece è stato beatificato nel tempo record di 6 anni e santificato in poco più di otto. Un tempo record e una decisione affrettata, se per confronto si pensa che lo stato italiano richiede 10 anni di attesa e “riflessione” prima di dedicare una via o un giardinetto ad una persona defunta. E quindi nel 2014 Woytila era già santo per la chiesa cattolica, ma per lo stato italiano non era possibile ancora dedicargli una strada. Ma la chiesa doveva per motivi propagandistici ed economici battere il ferro fin che era caldo.

(***) altra evidente dimostrazione di ambiguità: la veridicità non è argomento di fede ma poi si venerano…

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