aspettare il ritorno di Cristo come aspettare l’autobus!

Per 6 secoli parte dei domini Asburgici dell’impero che nel XIX secolo divenne “Austro-Ungarico”, Trieste è nota per essere da sempre un crogiolo di popoli che in quei 600 anni hanno vissuto, prima del arrivo di Fascisti e nazionalisti slavi tutto sommato in pace : Italiani, Sloveni, Serbi, Ungheresi, Austriaci. Cattolici luterani, Ortodossi Greci e Serbi.

chiesa

Ci sono chiese ortodosse a Trieste , entrambe nel cosiddetto Borgo Teresiano, quella Serba e Quella Greca.

Nella prima, dedicata a San Spiridione entro casualmente in quello che dovrebbe essere l’inizio della fuznione domenicale. Una religiosità fatta di riti , di adorazioni della croce, delle sacre Icone, con una gestualità che a noi europei occidentali sembra eccessiva, piena forse di incrostazioni pagane.

Il sacerdote dopo aver accolto e benedetto ad uno ad uno i fedeli che approcciavano che si trova nella zona sacra inaccessibile alla vista dei fedeli. Essa si trova nella parete che definiremmo dell’altare, ricoperta di preziosi e di sacre icone.

E indubbio che chi vi partecipa lo fa con una concentrazione ed una partecipazione forte. Il fedele sembra concelebrare con il sacerdote.

Esci di li ed entri nella chiesa cattolica di San Antonio Traumaturgo. E capiti a metà messa. La differenza è forte.

Se prima ero preso dalla sensazione di un eccesso di paganesimo, qui provo una sensazione ben diversa che mi fa rivalutare i fedeli ortodossi. I fedeli cattolici, peraltro pochi, mentre il prete recita più o meno convinto la gente guarda con sguardo assente o guarda altrove in un punto indefinito. Il soffitto magari.

E alla fine quando il prete annuncia la fine della celebrazione, non lasciano passare due parole. Il prete non ha ancora detto “la messa è …” che già scattano fuori, liberati.

Ti sovviene Ignazio Silone che disse di non essere interessato a cristiani che credono nella risurrezione e aspettano il ritorno di Cristo con la stessa indifferenza con cui aspettano l’autobus!

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