Bidelli, treni e giornalisti

La vicenda della bidella (che poi si fa fotografare di fronte al computer) che viaggerebbe, sottolineo viaggerebbe sei giorni alla settimana da Napoli a Milano dimostra la pochezza dell’informazione di oggi e di come siamo compulsivamente presi dai social
Sostanzialmente un giornalista si “inventa” una storia e questa viene ripresa tramite social da tutti gli scribacchini senza alcuna verifica acriticamente e partono pure analisi sociologiche ed economiche. Post strappalacrime, “condividi se sei indignato”
Bastava andare sul sito di Trenitalia per scoprire che bastavano pochi clic per scoprire che un abbonamento AV Napoli Milano costa 1000 e non 400…… e che la storia non sta in piedi…anche per gli orari….

“Cronache di un Mondo perduto” – (di B.R. Bruss) un romanzo ed un autore sorprendenti

Urania-257-CRONACHE-D-UN-MONDO-PERDUTO-BR

Un romanzo sorprendente, una piccola chicca dimenticata, forse mai ripubblicato in Italia dal 1961 quando uscì nella celebre collana “Urania”. Un romanzo che meriterebbe di essere visto come un monito letterario per l’umanità e non come una banale novella di un genere minore. La dimostrazione che la fantascienza è una ambientazione (non un genere) nel quale più livelli intellettuali possono trovarsi. E capolavori piccoli e grandi possono incontrare il lettore.

Un incredibile romanzo scritto tra la fine del 1945 e fine del 1946, non a a caso sorprendente visti i temi trattati e la storia personale dell’autore.

Andiamo con ordine: a fine 1945, appena terminata la seconda guerra mondiale ed esplose le prime bombe atomiche,. uno scrittore scrive la sua prima novella di fantascienza, con ben altri scopi che quello di stimolare la fantasia popolare. 

E’ infatti l’amara storia di un pianeta posto nell’attuale fascia degli asteroidi che in epoche molto lontane, viene distrutto e disintegrato in una guerra nucleare proprio mentre stava raggiungendo livelli tecnologici che avrebbero dato, se ben sfruttate, un livello di prosperità mai raggiunto.

Stravolgente se consideriamo appunto il momento in cui fu scritto. Un momento in cui l’umanità stava ancora festeggiando la fine di un incubo per capire di essere finita dentro un altro.

Avendo scoperto per caso questo libro per caso, dentro un lotto di numeri di Urania comprato su e-bay , a poco prezzo…. mi ha incuriosito scoprire qualcosa sul suo autore. E qui la sorpresa, visto il tema di fondo e il messaggio.

E interessante scoprire che solo oltre dieci anni dopo la pubblicazione di questa opera prima si saprà chi si celasse dietro questo pseudonimo ed ad altri per opere diverse.

Celarsi che era questione di vita o di morte, perchè l’autore, dedicatosi alla fantascienza per sopravivvere economicamente, aveva anche la necessità di sopravvivere fisicamente. Era infatti un latitante nella Francia appena liberata, condannato a morte perchè “collaborazionista” coi nazisti nella Francia Occupoata e nel regime “collaborazionista” di Vichy, di cui fu un “pezzo grosso”.

Si  chiamava in realtà René Bonnefoy : noto giornalista divenne nel 1940 direttore della radio nazione del Regime di Petain, quindi nel 1942 divenne capo della censura e in altri ruoli di governo e in campo universiario, procedette all’espulsione e alle persecuzione degli ebrei.

Condannato in contumacia alla pena capitale, riuscì per 10 anni  a nascondersi . Un po’ come se un gerarca fascista per 10 anni avesse vissuto in clandestinità scrivendo racconti e romanzi…

Si costituì dopo una amnistia nel 1955 subendo una sola condanna a 5 anni di”indegnità pubblica”. Morirà nel 1980 a 84 anni dopo aver scritto svariati libri di diverso genere e con diversi pseudonimi. Fu anche pittore, decoratore e scultore di ottimo livello.

Quando Sanremo era una vetrina per l’Italia….non la fabbrica dei pipponi

Negli anni 70, il festival di Sanremo veniva trasmesso dalla Rai solo relativamente alla serata finale. Ma veniva trasmesso in tutta Europa in eurovisione, ed anche in molti paesi europei che non facevano parte dell’eurovisione come paesi dell’Est, nonchè in Sud America e altri posti. Addirittura la RAI cominciò nel 1973 a riprendere a colori proprio perché in Europa ormai la tv color era diffusa mentre l’Italia sarebbe arrivata soltanto 4 anni dopo….La cosa bella di quei festival era che perché per poterli vendere nei paesi esteri e qui di pubblicizzare all’estero la canzone italiana, non potevano permettersi di fare i pipponi…. quelli sul razzismo quelli sulle donne … quei bei pipponi buonisti che vanno di moda adesso….. Lo spettacolo dura la 3-4 ore… Anche perché c’era l’austerity e serviva come Grande pubblicità al nostro paese. Vedete adesso in Finlandia che si sopportano 11 minuti di pippone della Ferilli ?

La Storia

Tra le cose che ho incrociato nel mio lungo cammino per l’Italia c’è quello di sfiorare ricordi di momenti storici spesso neppure conosciuti.

Arrivi a Roma e ti trovi per caso ad attraversare una via il cui nome è nella nostra storia e nei ricordi della mia adolescenza, uno dei primi ricordi di un epoca buia della nostra Italia: Via Fani. Decido di percorrerla e visitare il monumento posto a memoria nel luogo della strage del 16 Marzo 1978. Poi a poche centinaia di metri un altro momueeto ad un nome meno noto: Walter Rossi. Un’altra vittima di quegli anni di un assurda guerra da rossi e neri. Assassinio che scatenò la violenza che il giorno dopo uccise nell’assalto all’Angelo Azzurro, bar-discoteca di Torino, uno studente lavoratore , la cui unica colpa fu quello di essere lì nel momento sbagliato. In mezzo dalla follia di esaltati bombaroli. Alcuni dei quali , come Silvio Viale stanno impunemente pure a fare politica.

50174179_10213317532318021_6230954298939801600_n 50269933_10213317532518026_3454870528966262784_n

Extraterrestre

Quando uscì questa canzone avevo forse 10 anni e quindi ovviamente non potevo apprezzarla. La cominciai ad apprezzarla in un momento particolare della mia vita attorno i 23 24 anni… In un momento particolare della mia vita accompagnato anche da alcune letture che mi sono rimaste dell’anima… Ora ne ho 56 e continua a venirmi la pelle d’oca…