Le leggende metropolitane sulla legge 194

In 40 anni di legge 194, non c’è mai stato un medico obiettore denunciato per esercitare aborti nel privato. O siamo di fronte alla più grande omertà, oppure alla più gigantesca leggenda metropolitana e palla galattica ripetuta a manett.
Non importa cosa pensi dell’aborto (se lo scrivo mi prendo sia le critiche dei pro-life sia dei liberal.. diciamo che la 194 va bene così)
INTENDO SOLO DIFENDERE LA LIBERTA’ DI COSCIENZA di chi non la pensa come me
Ed In Italia ci si effettuano ogni settimana 1,2 aborti per ginecologo non obiettore… quindi abbiamo un altra leggenda metropolitana, che manchino i medici

Una vita durissima

Immagino che nel suo libro racconti la sua infanzia povera sua dei fratelli di come hanno dovuto lottare contro i Monopoli che gli impedivano di lavorare. Di come abbiano dovuto lottare contro la concorrenza che andava a produrre nel paese del terzo mondo. È ancora sul ponte Morandi immagino che ci racconterà del meteorite che lo ha colpito. E poi ancora della lotta contro il monopoli che hanno dovuto sostenere in autostrade e di come oggi vendono i panini in autostrada ad un prezzo popolare rimettendoci pure i pantaloni. Perché 8 euro un tramezzino è regalato. Ma soprattutto di come abbiamo acquistato a peso d’oro i terreni in Patagonia e abbiano Donato ricchezza benessere agli indios

Annotazione 2022-07-04 090341

Opinione sulla sentenza della corte suprema

Opinione di un non laureato in legge….
Anche in Italia abbiamo avuto corti costituzionali schierate. Ma un altro, ed è il tratto comune tra USA e Italia- In entrambi i paesi la classe politica (sopratutto quella “progressista”) cerca periodicamente di delegare alla corte il “legiferare ” con sentenze “tirate per i capelli” su argomenti in cui sano di non avere una maggioranza per farlo. Soprattutto quando si tratta di riforme costituzionali, che soprattutto negli stati uniti hanno un iter difficile. Perché oltre al voto qualificato in parlamento, occorre la ratifica di 3/4 degli stati.
Quindi l’inserimento del diritto a disporre del proprio corpo liberamente o all’aborto non riuscirà mai a entrare in costituzione.
Cosi pure un emendamento che abroghi il diritto di portare armi (sancito dal secondo emendamento).
Non voglio entrare nel tema “aborto” (le mie idee so essere osteggiate sia dagli ultraconservatori bigotti sia dai cosiddetti paladini dei cosiddetti diritti umani) , Ma se fare un analisi su cosa sia successo-
In sostanza è stata ribaltata la sentenza del 1972 (Roe vs Wade ) stabilendo che se gli stati pongono limiti all’aborto non violano il 14° emendamento che , tra le altre cose prescrive “Nessuno Stato porrà in essere o darà esecuzione a leggi che disconoscano i privilegi o le immunità di cui godono i cittadini degli Stati Uniti in quanto tal” .
In sostanza la diatriba che dura da 50 anni è se l’aborto sia un diritto dei cittadini. Secondo molti 50anni fa la sentenza della corte suprema fu una forzatura, Forzature che spesso abbiamo visto anche in Italia.
Il bello che la storica sentenza del 1972, parlava di “privacy” non di diritti specifici, solo di Privacy 
 
Ma in effetti tale diritto (sul quale non voglio dare un parere), ad una lettura pragmatica e non ad una fumosa visione ideologica, nella costituzione americana non c’è….
Perché in tema costituzionale anche negli USA non esiste lo “Stare decisis” tipico dell’ordinamento anglosassone.

La stupidità della dittatura progressista e di Facebook

Facebook che ti blocca il profilo perché parlando del gay-pride, citi Paolo Poli, il più onesto, intelligente elegante e celebre attore gay della storia italiana.
Poi non è vero che c’è una dittatura del pensiero unico…..La dittatura del pensiero progressista esiste, e come tutte le dittature è stupida…
La frase incriminata
 
“I Gay Pride mi mettono una tristezza infinita, come il Carnevale di Viareggio. Meglio affidarsi all’istinto, come mi hanno insegnato Balzac e Tolstoj e come mi ha ripetuto Freud: il sesso non è tra le gambe, ma nel cervello, il giudizio morale non esiste, siamo tutti buoni e cattivi, casti e perversi. Questo bisogno di tenersi per mano come finocchie contente è roba da psicanalisti”

Anche i miti nel calcio sono questione di centimetri

Ricordate l'”Arancia Meccanica” ?. No non il film di Stanley Kubrick .. ma la grande mitica nazionale Olandese cghe cambiò il calcio negli anni ’70..
olanda
Scuola olandese e Squadra che rivoluzionò il gioco del clacio.  Ma tutto avrebbe potuto cambiare…
 

Ecco come il calcio sia questione di centimetri, anche nella creazione dei miti. Hai presente la grande Olanda ? Ecco come per un errore arbitrale potè nascere il mito dell’Arancia Meccanica…. Azione che cambiò la storia del calcio: Gol regolare annullato per fuorigioco a un minuto dalla fine al Belgio nell’incontro decisivo per le qualificazioni ai mondiali 1974. l’Arbitro Kasakov sancì la qualificazione degli Olandesi, che perderanno la finale con la Germania a Monaco di Baviera, ma passeranno alla storia come una nazionale che ha fatto la storia del calcio. Forse questo goal vale per l’Olanda come la nebbia di Belgrado per il Milan di Sacchi….
Quel Belgio allenato dal grande Goethals era arrivato terzo agli Europei e schierava fuoriclasse come il portiere Piot (imbattuto in quel girone di qualificazione) e Paul van Himst

“Cronache di un Mondo perduto” – (di B.R. Bruss) un romanzo ed un autore sorprendenti

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Un romanzo sorprendente, una piccola chicca dimenticata, forse mai ripubblicato in Italia dal 1961 quando uscì nella celebre collana “Urania”. Un romanzo che meriterebbe di essere visto come un monito letterario per l’umanità e non come una banale novella di un genere minore. La dimostrazione che la fantascienza è una ambientazione (non un genere) nel quale più livelli intellettuali possono trovarsi. E capolavori piccoli e grandi possono incontrare il lettore.

Un incredibile romanzo scritto tra la fine del 1945 e fine del 1946, non a a caso sorprendente visti i temi trattati e la storia personale dell’autore.

Andiamo con ordine: a fine 1945, appena terminata la seconda guerra mondiale ed esplose le prime bombe atomiche,. uno scrittore scrive la sua prima novella di fantascienza, con ben altri scopi che quello di stimolare la fantasia popolare. 

E’ infatti l’amara storia di un pianeta posto nell’attuale fascia degli asteroidi che in epoche molto lontane, viene distrutto e disintegrato in una guerra nucleare proprio mentre stava raggiungendo livelli tecnologici che avrebbero dato, se ben sfruttate, un livello di prosperità mai raggiunto.

Stravolgente se consideriamo appunto il momento in cui fu scritto. Un momento in cui l’umanità stava ancora festeggiando la fine di un incubo per capire di essere finita dentro un altro.

Avendo scoperto per caso questo libro per caso, dentro un lotto di numeri di Urania comprato su e-bay , a poco prezzo…. mi ha incuriosito scoprire qualcosa sul suo autore. E qui la sorpresa, visto il tema di fondo e il messaggio.

E interessante scoprire che solo oltre dieci anni dopo la pubblicazione di questa opera prima si saprà chi si celasse dietro questo pseudonimo ed ad altri per opere diverse.

Celarsi che era questione di vita o di morte, perchè l’autore, dedicatosi alla fantascienza per sopravivvere economicamente, aveva anche la necessità di sopravvivere fisicamente. Era infatti un latitante nella Francia appena liberata, condannato a morte perchè “collaborazionista” coi nazisti nella Francia Occupoata e nel regime “collaborazionista” di Vichy, di cui fu un “pezzo grosso”.

Si  chiamava in realtà René Bonnefoy : noto giornalista divenne nel 1940 direttore della radio nazione del Regime di Petain, quindi nel 1942 divenne capo della censura e in altri ruoli di governo e in campo universiario, procedette all’espulsione e alle persecuzione degli ebrei.

Condannato in contumacia alla pena capitale, riuscì per 10 anni  a nascondersi . Un po’ come se un gerarca fascista per 10 anni avesse vissuto in clandestinità scrivendo racconti e romanzi…

Si costituì dopo una amnistia nel 1955 subendo una sola condanna a 5 anni di”indegnità pubblica”. Morirà nel 1980 a 84 anni dopo aver scritto svariati libri di diverso genere e con diversi pseudonimi. Fu anche pittore, decoratore e scultore di ottimo livello.

Quando Sanremo era una vetrina per l’Italia….non la fabbrica dei pipponi

Negli anni 70, il festival di Sanremo veniva trasmesso dalla Rai solo relativamente alla serata finale. Ma veniva trasmesso in tutta Europa in eurovisione, ed anche in molti paesi europei che non facevano parte dell’eurovisione come paesi dell’Est, nonchè in Sud America e altri posti. Addirittura la RAI cominciò nel 1973 a riprendere a colori proprio perché in Europa ormai la tv color era diffusa mentre l’Italia sarebbe arrivata soltanto 4 anni dopo….La cosa bella di quei festival era che perché per poterli vendere nei paesi esteri e qui di pubblicizzare all’estero la canzone italiana, non potevano permettersi di fare i pipponi…. quelli sul razzismo quelli sulle donne … quei bei pipponi buonisti che vanno di moda adesso….. Lo spettacolo dura la 3-4 ore… Anche perché c’era l’austerity e serviva come Grande pubblicità al nostro paese. Vedete adesso in Finlandia che si sopportano 11 minuti di pippone della Ferilli ?