Premio “stupidaggine del giorno” al “Minculpop” della Boldrini

Il premio “stupidaggine del giorno” di oggi va a Laura Boldrini.

La ricca radical-chic che siede sul più altro scranno della camera  e che non perde occassione per mancare al ruolo di super-partes, ossia di neutralità che il ruolo gli compete, se ne esce con una bellisssima frase degna del peggior femminismo di accatto.

La trovate nel video postato

Al solito do il mio commento (*) :
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Evidentemente Bartali non era di Piscina….

La differenza tra veri befetatori e farisei

La notizia bella di oggi è che a Gino Bartali è stato riconosciuto lo stato di “Giusto tra gli uomini” dalla comunità ebraica internazionale per aver contribuito, rischiando la pelle , a salvare centinaia di ebrei durante le persecuzioni naziste nel 1943-44.

Una pagina volutamente oscura, sino a qualche hanno fa della vita di questo grande campione e grande persona,  Oscura solo perché Bartali non volle mai sino alla sua morte che si sapesse. E probabilmente non sarebbe contento neppure ora.

(“Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca.” soleva dire.
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Discorsi con Attilio: destra o sinistra a me non interessa

La settimana scorsa ho postato su FaceBook questo pensiero:

“A quelli di sinistra duri e puri piacciono solo i perdenti come Bersani e gli inciucioni come Fassina (ex fondo monetario) e D’Alema, hai visto mai che Renzi vince e governa finalmente a sinistra! per la carità! meglio la sinistra perdente e inciuciona che abbiamo da dopo Berlinguer in poi! ….”

Non era neppure un pensiero originale. Ma il riportare qualche commento colto qua e là.
Mi hanno risposto in due. Uno di questi è un simpatico architetto comunista (definizione sua) di Roma, l’altro un mio più o meno coateneo. Rporto il dialogo con questo omettendo il nome e chiamandolo con il nome di fantasia di “Attilio”

– (Attilio): Mi elenchi almeno tre cose di sinistra contenute nel programma di Renzi? Perché a me sono sfuggite.
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Ma esistevano i no-mole ?

Nel 1887 quarantasette intellettuali tra cui Guy de Maupassant e Alexandre Dumas figlio – accolsero con orrore in una lettera quella «torre Eiffel, disonore di Parigi…. vertiginosamente ridicola che sovrasta Parigi come l’oscura e gigantesca ciminiera di una fabbrica che tutto schiaccia sotto la sua barbara Mole»


Ora Paolo Hutter, leader dei “No-Grat”, potrà essere o meno contento del paragone con questi illustri scrittori, che usavano parole altrettanto troppo catastrofiche dei moderni “rendering” (ma chiamarli “fotomontaggi” fa provinciale ?) .
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