Evidentemente Bartali non era di Piscina….

La differenza tra veri befetatori e farisei

La notizia bella di oggi è che a Gino Bartali è stato riconosciuto lo stato di “Giusto tra gli uomini” dalla comunità ebraica internazionale per aver contribuito, rischiando la pelle , a salvare centinaia di ebrei durante le persecuzioni naziste nel 1943-44.

Una pagina volutamente oscura, sino a qualche hanno fa della vita di questo grande campione e grande persona,  Oscura solo perché Bartali non volle mai sino alla sua morte che si sapesse. E probabilmente non sarebbe contento neppure ora.

(“Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca.” soleva dire.

Lui fedele all’insegnamento evangelico, pensava che si deve fare il bene senza renderlo pubblico, perché altrimenti come diceva san Francesco Neri diventa solo vanità e superbia.

E’ l’insegnamento cristiano a dirci questo, in quel capitolo 6 del Vangelo di Matteo, che non solo i credenti, ma tutti gli uomini dovrebbero imparare a memoria e ripetere ogni giorno.

“Quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti … per essere lodati dagli uomini … Quando fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.”

E ancora “E quando preghi, non essere come gli ipocriti,che pregano stando in piedi nelle sinagoghe, e agli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini …Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente.”

“Ora, quando digiunate, non siate mesti d’aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano,.. Ma tu, quando digiuni, profumati i capelli e lavati la faccia”

Bartali aveva anche fama di brontolone e devo dire che spesso indulgo anch’io a questa caratteristica. Ma quando “ci vuole ci vuole”.

A questo punto vi starete chiedendo il perché di questo titolo… perché a Piscina vige una regola spesso diversa. C’è tutta una gara a pavoneggiarsi da parte di molti per quanto bene si faccia.

A cominciare dai politici, (che come diceva Giorgio Gaber sono bravi a sentirsi buoni usando i soldi degli italiani, … il potere dei più buoni  costruito sulle tragedie e sulle frustrazioni, che un domani può venir buono per le elezioni….), quelli bravi di facciata, ma insofferenti verso qualunque critica o verso chi non li unge di miele ad ogni passo….

Come quella  che ripete “io faccio questo ma non voglio essere ringraziata”, ma che appena può dopo al messa di mezzanotte prende un vassoio dal tavolo preparato e si piazza all’ingresso del salone parrocchiale per “farsi vedere”. O non perde occasione per mettersi in vista andando a leggere nelle messe dei funerali, anche alle persone maltrattate in vita.

Ma anche da parte della gente comune, che ai funerali fa a gara a far “dire delle messe” per il defunto, a condizione che il parroco faccia poi la classifica con “La famiglia tizio, fa dire 7 messe per il defunto, la famiglia Caio ne fa dire 3, la famiglia Sempronio ne fa dire …”. Il “mercato delle messe” come lo chiama ormai qualcuno

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