Pep Gambardella, il protagonista del film “la Grande Bellezza” esprime in una frase indimenticabile la sua filosofia.
“Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire.”
Pep Gambardella, il protagonista del film “la Grande Bellezza” esprime in una frase indimenticabile la sua filosofia.
“Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire.”
Un cittadino ha segnalato su FB il degrado dei parchi giochi di Piscina, causato non solo dal vandalismo ma anche e sopratutto dalla mancanza di manutenzione (*) da parte della “vice-amministrazione comunale” che preferisce spendere per altri fiori all’occhiello destinati ai vecchi non ai giovani,
Risultato chiusura del parco per “manutenzione” … FIno a quando ? Chissà !
(*) il legno non marcisce per colpa dei vandali
Ricopio e condivido, quanto oggi letto su un volantino molto di sinistra , di quei gruppi politici che inneggiando alla lotta di classe di solito non trovano il mio consenso, ma che stavolta ha fatto un analisi esatta
“In questa estate vanno di moda i cattivissimi . Il presidente Trump separa i bambini immigrati dai loro genitori e li rinchiude in gabbia definendo il tutto “tolleranza zero” (anche se sarebbe pi giusto dire “intelligenza zero”) In Italia il ministro dell’interno si vanta sui social dia aver lasciato per giorni 170 immigrati eritrei sotto il sole in vergognose condizioni sanitarie, su una nave della marina militare italiana.
Anche 39 anni fa erano molto ottimisti sulle auto elettriche…. Ma il 1984 è passato da un pezzo (da un AutoSprint del 1979)
Capita di ritrovare vecchie riviste, Su un “Rombo” (mitico “settimanale a tutto motore”) del 1983, ho ritrovato un articolo del grande Marcello Sabbatini, padre dell’automobilismo sportivo italiano, racconta la tragica stagione di Formula 1 del 1958. Un pezzo di giornalismo di qualità superiore.
Clicca sulle foto per leggere.
La foto non è gran chè, ma è simbolica, Una ormai antica utomotrice a Nafta anni 60-70 a fianco dell’ultimo elettrotreno ultraveloce.
Milano è sempre stata più anonima delle altre grandi città italiane… Una volta all’anno fa bene andarci, per capire quanto sia bella Torino, ma sicuramente si fanno meno pippe mentali con i grattacieli
… salutaci Ken il boscaiolo, Colin il genio, Guy il rugbista, Gunther l’isterico, Teddy il socio cinese, Don la spia, John campione delle 4+2 ruote,
“La mia è una vicenda comune a molte famiglie, ma poche hanno voluto affrontarla. Io penso che abbiamo un debito nei confronti della storia e mi sembra molto umano volerlo assolvere. Quindi mi sono buttato a ripercorrere la storia di questo sparo, di quello che c’è stato prima e dopo”
29 febbraio 1944 due uomini procedono in bicicletta su una strada secondaria non asfaltata nelle campagne di Reggio Emilia. E’ una pomeriggio invernale ormai ora buia. All’improvviso uno di loro viene raggiunto alle spalle da quattro colpi di arma da fuoco. . I tre sparatori fuggono. Il morto si chiama Ulisse; è uno squadrista, Sciarpa del Littorio, ha partecipato alla Marcia su Roma, segretario politico del Fascio di Campegine. Ad ammazzarlo sono stati i GAP, Gruppi di Azione Patriottica.
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