
Un bel corteo e siamo a posto

Siamo nei limiti del bodyshaming, ma, ovviamente, verso un uomo, la piega che prende è sempre quella ironica e scanzonata. Ci fosse stato Jerry Calà che , oltretutto, era un ‘femminaiolo’ all epoca, a raccontare che mentre la baciava gli erano rimaste le extensions in mano, quasi schifato, di sicuro avrebbe fatto ridere meno. Come sempre, due pesi e due misure.
Può darsi che io viva in un ambiente “ovattato”, ma il mio concetto di uguaglianza è che in pensione si va tutti alla stessa età, per esempio. Che quando si parla di reati, non si faccia distinzione tra femminicidio e “ominicidio” (si legga la cronaca di pochi gg fa). Che se qualcuno denuncia stalking sia protetto sul serio, ovviamente. Che la crescita sul posto di lavoro sia dettata dal merito, senza distinzione sessuale e senza quote (per contro). Che non esistano movimenti “me too”, dove si dimostra che lui è un porco, ma tu sei pronta a scendere a compromessi. Ho un’idea troppo paritaria per apprezzare certi deliri. Soprattutto in un Paese (ed in un mondo) che riconosce la parità discriminando. Il rischio delle “pari opportunità” è che si dia l’opportunità non in base al merito, ma in base al numero. Come se si contassero i ruoli apicali e si dicesse “almeno il 10% deve spettare ai vegani, altrimenti vuol dire che li stai discriminando”. Deriva molto pericolosa.10
Ormai di fronte a dilagare di questa confusione dell’ideologia woke io ho la mia modesta proposta la farei deve unificare il premio Oscar dal miglior attore miglior attrice… P premiarne uno solo indipendentemente dal sesso vero presunto dichiarato.. anche perché questa distinzione tra attore e attrice ormai è patriarcale.3