Nelle settimane scorse una pilotessa motociclistica italiana, non di primo livello ha subito un grave incidente durante una gara. Ora pare che rimarrà gravemente paralizzata e dovrà sottoporsi a rieducazione.
E’ stata costituita una ONLUS, pubblicizzata da settimanali del settore per aiutarla economicamente ed aperta una sottoscrizione.
Ma qualcosa non mi quadra….
La pilotessa non era famosa al di fuori delle gare nazionali, che sono a livello praticamente amatoriale e praticate per lo più come Hobby,
La signorina racconta anche nel suo sito che a 16 anni corse dal babbo per farsi comprare la moto per correre.
Insomma una che praticava un costoso hobby: non certo un carabiniere colpito da uno squilibrato o un operaio edile o altra categoria di lavoratore ferito sul lavoro che ora deve mantenere la famiglia.
Neppure una personan affetta da una malattia genetica o di una malformazione ereditaria.
Dunque, pur augurandole una vita ricca comunque di soddisfazione, sosterrò non lei ma chi versa nelle sue condizioni senza avere un babbo che le comprava le motociclette.
So di essere antipatico. Ma certe cose vanno dette.