CERVELLI IN FUGA DA CRISTOFORO COLOMBO A GIORGIO MORODER

CERVELLI IN FUGA DA CRISTOFORO COLOMBO A GIORGIO MORODER…
ricercatoriPassando casualmente con il telecomando su un dibattito televisivo “, ho focalizzato. ascoltando le banalità assortite di Alan Friedeman. che piu’ che per i “cervelli in fuga” dall’Italia, il vero problema è la qualità dei cervelli che importiamo… Da Friedman a Belen Rodriguez passando per Dejan Stankovic…

Secondo la volgata comune la colpa del Governo e dell’università italiana non sarebbe la frammentazione che ha fatto nascere università sotto ogni campanile da Zagarolo a Castelmontone di Sotto., ma  il fatto di non assorbire la marea di ricercatori e scienziati che genera.

In verità questa marea non è assorbita in primis dalle industrie private, che in Italia ormai da decenni non fanno ne ricerca, ne innovazione che della ricerca è l’applicazione. L’Italia ha vissuto solo nella vituperata prima repubblica (1948-1991) un periodo in cui le aziende italiane hanno fatto innovazione. Prima l’arretratezza culturale ed economica e dopo la furia distruttiva dei rampanti manager e finanzieri senza scrupoli, hanno distrutto il lavoro di decenni di illuminati progettisti ed imprenditori che invertirono nel periodo del boom economico una tendenza ultra millenaria. Tra questi il recentemente scomparso Alfonso Bialetti.

Si perché in verità di cervelli italiani in fuga è piena la storia della scienza e non solo mondiale.

Marconi trovò in Inghilterra l’interesse verso la sua invenzione prima ancora dei soldi per finanziarla.  Altrimenti la sua invenzione sarebbe stata “scippata” da qualcun altro.

La lista comprende inventori come Antonio Meucci, Giuseppe Lodovico Lagrangia, matematico e astronomo che emigrato a Parigi (è sepolto nel Pantheon… e francesizzò il cognome in Lagrange…a proposito perché a Torino non è stato adottato per la via  il nome vero ?)

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