Brian Clough e il maledetto United

 
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“Il Maledetto United” fa pensare subito a chi è abituato al calcio di oggi al Manchester United, ma invece si parla del Leeds United, altra gloriosa squadra inglese.
Il libro è di David Peace, scrittore inglese ed il film del 2009 di Tom Hooper (premio oscar qualche anno dopo per “Il discorso” del Re), sceneggiatura di Peter Morgan (“Frost/Nixon”, “The Queen”, “Rush”, “L’ultimo re di Scozia”), e interpretato da un grandioso MIcheal Sheen .
 
 

Un film che apre uno spaccato sul costume sullo sport, degli anni ’70 : un mondo del calcio e non solo del calcio che non esiste più, spazzato via prima dalgli Hooligans e dal drammi dell’Heysel (1985) e dell’ Hillsborough Stadium (1989).
La storia racconta la vera storia dell’ascesa della caduta della ascesa e del fallimento per fortuna non definitivo di Brian Clough il più iconico allenatore (ma dovremmo parlare di manager) di calcio inglese degli anni ’70.
Clough, ex calciatore di umili origini, grande chiacchierone e bevityore, a fine anni 70 aveva preso un’altra squadra provinciale, il Derby County in serie B e lo aveva portato a vincere il titiolo nel 1972, sino ad arrivare ad una controversa semifinale di Coppa dei Campioni persa con la Juventus. (ricordavo quei match ma non chi fosse l’allenatore inglese). Poi venne cacciato nel 1973, insieme al suo vice Peter Thomas Taylor, al culmine del successo, ma anche delle frizioni con i dirigenti. Dopo alcuni mesi passati ad allenare una squadra di Serie C, il Brighton, sempre insieme a Taylor , accettò nell’estete 1974 le offerte del Leeds, fresco campione d’Inghilterra, per sostituire il suo acerrimo nemico Don Revie, chiamato ad allenare la Nazionale, dopo il disastro dell’eliminazione nelle qualificazione ai Mondiali 1974. Revie che Clough, dopo averlo ammirato in gioventù, detestava per motivi anche personali raccontati nel film e nel libro
La storia narra questo fallimento, questa esperienza durata solo 44 giorni, duranti i quali, Clough cerca di cambiare completamente filosofia a club e squadra, ma si mette contro giocatori, tifosi e dirigenti. Il film finisce con la scena in cui Clough si reca a casa del suo braccio destro Jackson, che non aveva volkuto seguirlo a Leeds.
Per me Clough era l’allenatore della clamorosa e leggendaria epopea di fine anni ’70 del Nottingham Forest, club provinciale che in tre anni passò dalla Serie B alla vittoria (e per due volte) della Champions League, o meglio come si diceva allora della Coppa Dei Campioni. Notttingham Forest che già dal nome era da leggenda, evocando Sherwood e Robin Hood. Basta questo, unito a celebri capacità dialettiche, oltre che di forte bevitore, a farne una leggenda. Quello che non conoscevo era quello che era successo prima.
Un film godibilissismo, anche per chi non è appasionato di calcio….

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