Le querele a vuoto di Edda Basso e del “sindaco” Ceresole.

Ripropongo un lo “screenshot” di un post magari un po polemico, ma sicuramente ironico, dell’Agosto 2018, apparso a mia firma su un gruppo facebbok. Devo illustrare ai membri di questa comunità virtuale cosa è successo successivamente. Poi ognuno potrà fare le sue riflessioni e trarre le sue conclusioni . 

marchesa

Diciamo che ho avuto l’onore delle attenzioni dei due primi cittadini di questo paese….(anche se pare di non essere stato l’unico)
Il venerdì di Pasqua, 19 aprile, mi suona il campanello ed il postino mi consegna una busta verde contenente la notizia che i signori Ceresole Enrico e Basso Edda avevano sporto querela per diffamazione nei miei confronti. Non era indicato il motivo scatenante, ma questo è apparso chiaro dalla verifica degli incartamenti presso la procura. 
In data 29 Marzo, il pubblico ministero incaricato delle indagini, ha disposto, compilando 5 righe a mano su un modulo prestampato, la RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE .Archiviazione che è stata disposta per “FUTILITA’ ” , ossia trattandosi, in parole povere di una stupidaggine e ritenendo, che pur in presenza di termini “non commendevoli” (ma per me la satira non è mai “commendevole”), ma di “modestissima capacità di offesa” , ero nel “legittimo diritto di critica” da parte di soggetto che per di più non era delinquente abituale ne professionale.
Sono passati anche i 10 giorni per opporsi a tale richiesta di archiviazione.
Ripeto , ognuno faccia le sue considerazioni sulla opportunità di tale atto compiuto da chi sopra.
Aggiungo solo per completare il quadro che la signora Edda Basso mi onorato di querela nel febbraio del 2009 per alcuni post apparsi miei blog, per frasi meno ironiche, ma assai più “tecniche” all’interno del diritto di critica e di espressione di chi allora era per di più un consigliere comunale. In quel caso, mi era stata data notizia della querela dall’ufficiale di polizia che l’aveva ricevuta. Il tribunale di Pinerolo non aveva ritenuto neppure di avvisarmi dell’archiviazione, infatti non ho più avuto notizie.

Faccio io alcune considerazioni generali

1) E’ legittimo, ma anche semplice e gratuito recarsi dai vigili e querelare qualcuno per una battuta (che si ritiene diretta a se), facendo scattare una procedura che coinvolge, con costi per la collettività , vigili, pubblici ministeri, cancellieri, impiegati della procura, postini, per la sola trasmissione degli atti. Costi che a mi avviso non sarebbe moralmente sbagliato addebitare in questi casi a chi ha scatenato inutilmente tale procedura, come avviene per le cause civili.
2) MA SOPRATUTTO E’ LEGITTIMO ESPRIMERE LE PROPRIE CRITICHE.
3) Il querelato ha facoltà, anche dopo tempo, se ritiene di aver subito un danno morale e materiale, di citare civilmente i querelanti per vedersi riconosciuti tali danni con riconoscimenti morali e pecuniari.
4) La persona querelata, ma anche i querelanti hanno diritto di rendere noto il fatto.

Chiudo con una considerazione personale. Il sottoscritto, come ben sa chi mi conosce, ha sempre espresso il suo pensiero, anche in modo colorito. So di essere scomodo e poco arrendevole. Tanto più dopo fatti del genere. E continuerò ad esprimerlo, verso chiunque dal 27 maggio governerà questo paese,(nessuno avrà vita facile). Sia quando si tratta di criticare, di applaudire o di scherzare, sperando sempre di avere a che fare con persone che sappiano accettare le critiche, anche perché ritengo che tale dote insieme alla capacità di cogliere l’ironia, siano una dote importante per le persone e che aiutino sicuramente a vivere meglio.

Un pensiero su “Le querele a vuoto di Edda Basso e del “sindaco” Ceresole.

  1. Divertente che qualcuno citi questo post su un gruppo facebook, con malcelato sarcasmo e pessima emulazione. Ma forse deve cambiare ghostwriter. Oppure sarebbe meglio che il Ghostwriter usasse il suo vero profilo.

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