Ritorno a Barcellona (con photo album)

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Marzo 1986: primo viaggio a Barcellona, con un gruppo ed una organizzazione con cui poi vivrò 14 anni piu’ o meno intensi di vita , di illusioni e successive disillusioni .
2001: da quella organizzazione cattolica me ne stacco di fatto in modo definitivo. E nel tempo la stessa fede diventa sempre più blanda, azzerandosi soprattutto nella pratica .
Marzo 2016: ritorno a Barcellona.

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CERVELLI IN FUGA DA CRISTOFORO COLOMBO A GIORGIO MORODER

CERVELLI IN FUGA DA CRISTOFORO COLOMBO A GIORGIO MORODER…
ricercatoriPassando casualmente con il telecomando su un dibattito televisivo “, ho focalizzato. ascoltando le banalità assortite di Alan Friedeman. che piu’ che per i “cervelli in fuga” dall’Italia, il vero problema è la qualità dei cervelli che importiamo… Da Friedman a Belen Rodriguez passando per Dejan Stankovic…

Secondo la volgata comune la colpa del Governo e dell’università italiana non sarebbe la frammentazione che ha fatto nascere università sotto ogni campanile da Zagarolo a Castelmontone di Sotto., ma  il fatto di non assorbire la marea di ricercatori e scienziati che genera.

In verità questa marea non è assorbita in primis dalle industrie private, che in Italia ormai da decenni non fanno ne ricerca, ne innovazione che della ricerca è l’applicazione. L’Italia ha vissuto solo nella vituperata prima repubblica (1948-1991) un periodo in cui le aziende italiane hanno fatto innovazione. Prima l’arretratezza culturale ed economica e dopo la furia distruttiva dei rampanti manager e finanzieri senza scrupoli, hanno distrutto il lavoro di decenni di illuminati progettisti ed imprenditori che invertirono nel periodo del boom economico una tendenza ultra millenaria. Tra questi il recentemente scomparso Alfonso Bialetti.

Si perché in verità di cervelli italiani in fuga è piena la storia della scienza e non solo mondiale.

Marconi trovò in Inghilterra l’interesse verso la sua invenzione prima ancora dei soldi per finanziarla.  Altrimenti la sua invenzione sarebbe stata “scippata” da qualcun altro.

La lista comprende inventori come Antonio Meucci, Giuseppe Lodovico Lagrangia, matematico e astronomo che emigrato a Parigi (è sepolto nel Pantheon… e francesizzò il cognome in Lagrange…a proposito perché a Torino non è stato adottato per la via  il nome vero ?)

Cosa serve una minoranza in un comune ?

Una minoranza in un comune serve a tante cose.

Serve perché sindaci di oggi sono molto spesso dei podestà democraticamente eletti, ossia dei capi assoluti che possono nominarsi e snominarsi vice-sindaco, assessori, fare e disfare , finisce per essere circondato da gente timorosa che dice sempre sì, e per sbagliare perché nessuno gli dice “fratello, guarda che qui qualcosa non quadra”.
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Un calcio diverso, anche meno ipocrita

Amavo molto di piu’ il calcio una volta che non oggi. Perchè riuscivi a “starci dietro”. Non giocandosi tutti i giorni ed essendo sacro il calendario che prevedeva partite di campionato solo la domenica pomeriggio e di coppa il mercoledì sera, era facile temersi informarti e non perdersi la partitra.

Seguire il calcio era un piacere non un lavoro.

Ma nel calcio di oggi, una delle cose che trovo piu’ ipocrita Continua a leggere

Jorge e Francisco

Ieri un anziano signore residente “vicino” a Roma che si reca da  un ottico della capitale  per cambiare le lenti degli occhiali. Non ci sarebbe nulla di strano nel fatto: un anziano signore, entra in un negozio di ottica e chiede di cambiare le lenti degli occhiali, pagando e decidendo di non cambiare la montatura, perché non era il caso di spendere soldi inutilmente.

Tutto normale, ma il signore si chiama Jorge Bergoglio ed era vestito da lavoro, sul quale si fa chiamare “Francesco”.

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1 pesos =100 miliardi di pesos

Banconota Argentina degli anni 70: un milione di pesos “Ley”- Era la valuta che era in corso negli anni 70 e aveva a sostituito il “Peso Moneda Nacional” al cambio di uno a 1000….. (dunque questa moneta valeva un miliardo di pesos degli anni 60). L’Argentina ha poi cambiato altre tre volte moneta.togliendo credo undici zeri…. a Farla breve un peso di oggi vale una monetina da 10eurocent e 100.000 di queste banconote….. alla faccia dell’inflazione

 

Diario dalle Pampas – Taxi : si ! l’Italia è un paese arretrato

In Argentina i Taxi sono numerossimi nelle grandi città, ma anche in quelle piccole: costano relativamente poco e sono un ottima alternativa al traffico privato. Veramente scendi per strada e in meno di due minuti anche se sei in una via laterale e secodnaria sbuca un taxi libero per te.

Non come in Italia.

Naturale quindi che a Buenos Aires vi sia il monumento ai Taxisti